Premetto che questo sarà un contributo cinico e un po' "al vetriolo", ma ogni tanto... ci vuole!
E' iniziato, già da qualche settimana, il periodo dell'anno in cui tutti si affrettano a dare (o meglio mostrare) il meglio di sè: il Natale. Quest'anno lo vivo con l'occhio vigile di chi, appassionato del mondo "materno-infantile", non smette mai di soprendersi, nel constatare l'impegno e la perizia con cui molti si premurano di addobbare la casa a festa e immortalare pressochè quotidianamente i propri pargoli in stile natalizio.
Renne, luci, alberi e ovviamente regali si sprecano, mentre i bambini - soprattutto i piccolissimi, totalmente ignari di cosa stia succedendo - vengono sballottati e "spupazzati" ancor più del solito, in molti casi alla stregua di veri e propri pupazzi"da esposizione".
"E' la magia del Natale! Non spegniamola!", ho letto proprio ieri su un enorme cartello pubblicitario, messaggio che sottointende: "Non smettiamo di acquistare, altrimenti che Natale è?!".
Ecco, sarà banale, ma mi piacerebbe che "magia del Natale", quest'anno più che mai, specialmente per i bambini, non significasse oggetti e lustrini, bensì relazioni, attenzione, cura e calore umano, (distanziamento permettendo), più in sintonia con la natura e meno col marketing.
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