La scrittura mi ha sempre accompagnato, posso dire in maniera fedele e discreta. Sono una di quelle a cui, già sui banchi di scuola delle elementari, si dice: "Deve fare la scrittrice!". Lo diceva un illustre maestro, poeta e critico letterario, a cui devo davvero molto. Lo hanno poi detto altri insegnanti, altre persone più o meno "esperte", l'ho spesso pensato anche io, ma altrettante volte me ne sono dimenticata. Alle soglie dei 33 anni, con all'attivo una carriera che la scrittura l'ha sicuramente praticata, sebbene mai in maniera esclusiva nè tantomeno "professionistica", posso dire di aver messo in soffitta quello che, mi viene da dire, non era, nonostante tutto, un sogno. Non lo era, perchè altrimenti, conoscendomi, mi ci sarei dedicata di più, e meglio. Il punto penso fosse che non ho mai saputo bene di cosa scrivere. Ho scritto di "lifestyle al femminile" per un blog che mi pagava un euro ad articolo; di viaggi, cucina e persino del Vitellone Bianco ai tempi in cui lavoravo nell'ufficio comunicazione di un'azienda di ristorazione, collaborando e poi di fatto gestendo la rivista aziendale; ai tempi dell'università e poco dopo ho gestito un blog musicale che mi ha fatto comprendere quanto il mestiere di giornalista non facesse per me; mi sono cimentata con qualche racconto per bambini che ho poi dimenticato in una cartella del PC per anni e che ora mi piacerebbe veder (anche auto) pubblicato; nell'ultimo lustro, ho poi aperto almeno tre blog fermandomi al primo post, "preferendo" correggere i testi più o meno fantasiosi dei miei alunni e vivendo "passivamente" la scrittura, come un'implacabile, ora divertita e commossa, ora quasi nauseata, correttrice.
In questo anno "strano", o forse soltanto "diversamente normale", come l'ho sentito definire, dopo essere diventata mamma - circa 20 mesi fa, ormai - e aver preso una decisione forte come quella di prendere un'aspettativa dal lavoro di "prof" ma soprattutto dalla scuola pubblica, ho finalmente messo meglio a fuoco molte cose, a livello personale e "professionale", e ho capito quale direzione può (finalmente!) prendere anche il mio scrivere.
Scriverò di vita all'aria aperta, montagna, itinerari, outdoor education, asili nel bosco e tutto ciò che mi appassiona e sto vivendo da anni o da pochi mesi, a seconda dei casi; scriverò di quello che è ad oggi il più grande stra-volgimento mai sperimentato, la maternità, l'essere genitore; scriverò di educazione e istruzione dal punto di vista di un'insegnante per molti aspetti "pentita", a cui solo l'esperienza di diventare mamma ha definitivamente chiarito le idee anche in questo campo.
Dato che sono tutto fuorchè una persona "schematica", temo e mi auspico che ci saranno però molti altri pensieri "selvaggi" che rifiuteranno di stare in queste tre categorie per fluire, ora veloci, ora lenti, sulla pagina virtuale.
Pensieri, immagini, attimi di vita da condividere, nella certezza di avere molto da dire e nella speranza di trovare sempre il modo migliore per farlo.
Opmerkingen