Come per molte altre cose, posso solo definirmi un'entusiasta, un'appassionata, una curiosa: oggi voglio parlare del metodo Montessori, o meglio del mio approccio con e della scoperta di questo universo, che sicuramente ha modificato molto il mio modo di vedere le cose, da educatrice (mamma e poi insegnante).
Confesso che, fino a circa due anni fa, avevo un'idea davvero vaga di chi fosse "la Montessori", la "signora delle Millelire". Sapevo che era stata un medico importante e che aveva a che fare con l'educazione, così come, in maniera del tutto sommaria, che esisteva un "metodo" a suo nome molto in voga soprattutto alla scuola primaria.
Credo che fossi in buona compagnia: se penso ai tempi del TFA (Tirocinio Formativo Attivo con cui mi sono abilitata all'insegnamento nella scuola secondaria nel 2015) ricordo che fu forse nominata un paio di volte, a proposito dell'"importanza dell'ambiente". Forse si dava per scontato che degli abilitandi all'insegnamento sapessero gà tutto sul suo conto (niente di più errato).
Eh già, perchè la maggior parte dei miei colleghi, soprattutto quelli della scuola media e superiore, credo non abbiano davvero le idee chiare su cosa Maria Montessori abbia rappresentato per il mondo dell'infanzia, dell'adolescenza e in generale per l'umanità, e questo la dice lunga sulla formazione e il reclutamento dei docenti di ogni ordine e grado.
Insegnare senza conoscere le sue scoperte nel campo della puericultura, dell'educazione e dell'insegnamento, condotte tra la fine dell'800 fino praticamente alla morte, nel 1950, è come correre senza sapere i avere i piedi e di come questi funzionino (in effetti è forse questa la prima causa di infortuni in questo ambito, che ha il primato per infortuni, fra tutti gli "sport"...).
A pensarci bene, anche fare il genitore ignorando le sue acquisizioni rivoluzionarie significa esporsi a rischi non da poco: a giudicare da come l'infanzia è trattata (male, malissimo, e non c'era bisogno di una pandemia per accorgersene) e da come vanno le cose oggigiorno, servirebbe davvero più consapevolezza su questi temi, più sdoganati (e banalizzati), grazie al web, ma ancora (non misteriosamente) "per pochi".
L'avranno pure messa sulle Millelire, infatti, in compagnia di un paio di fanciulli che campeggiano sull'altro lato della banconota, ma poi devono essersi dimenticati di farla conoscere al mondo... Lo zampino ce lo ha messo pure il fascismo, inizialmente entusiasta della sua figura, che ha prontamente tentato di "far sua", il quale l'ha poi denigrata in una vicenda alla "volpe e l'uva" in cui a perdere è stata innanzitutto l'Italia. Se all'estero infatti "il metodo" ha prosperato anche nel settore pubblico (del resto la Dottoressa ha insegnato negli angoli più sperduti e poveri del mondo, partendo proprio dall'indigenza, nel contesto della Roma "stracciona"), nel Belpaese le scuole (nella stragrande maggioranza dell'infanzia e primarie) a metodo Montessori sono ancora merce rara, e appannaggio di pochi fortunati che possono permettersi scuole private o comunque "d'élite".
Eppure lo scopo dell'indagine di questa donna straordinaria, nata esattamente 150 anni fa in provincia di Ancona, che ha rimesso lo sguardo del mondo sul bambino, considerato "maestro", è stato proprio lo sviluppo armonico, naturale, solido e libero della personalità umana. Non è questo anche lo scopo dell'struzione "di Stato"?
Lascio a ognuno le sue considerazioni, per parlare piuttosto, a ruota libera e senza alcuna pretesa di sistematicità, di cosa "Montessori" evochi in me, partendo dal presupposto che tutto è iniziato - ancora una volta - "per caso", dall'acquisto del (bellissimo e fondamentale) libro Abbiamo un bambino di Grazia Honneger Fresco, una delle ultime allieve di Maria. ...FIDUCIA e ATTENZIONE AL BAMBINO, considerato un "essere umano a pieno titolo" in ogni momento della sua esistenza, dunque competente e degno del più profondo rispetto
...CONSAPEVOLEZZA DEI BISOGNI DEL BAMBINO, i quali sono specifici in ogni periodo del suo sviluppo, e che, se ignorati o aggirati, danno luogo a problemi e malesseri imputabili solo al modo in cui questo è stato trattato dall'adulto. Non soddisfare un bisogno in previsione del "dopo" (ad esempio "non tenere in braccio" perchè poi altrimenti "non camminerà") è un controsenso che intralcia il naturale e perfetto percorso che ogni essere umano ha davanti a sè
...AMBIENTE SU MISURA: non ha senso porre il bambino in un ambiente che non gli si addice, per poi pretendere ch'egli "non tocchi", "non rompa" o "non dia fastidio". Quelle che spesso vengono scambiate come problemi della persona, sono in realtà reazioni a un ambiente o in più in generale a stimoli inadatti (cosa che purtroppo si verifica fin dalla nascita, prosegue in famiglia e si perpetua a scuola...)
...PERIODI SENSITIVI: il bambino e il ragazzo attraversano periodi in cui sono particolarmente ricettivi a certi stimoli e in cui sono spontaneamente portati a maturare certi obiettivi. Inutile e anzi dannoso affrettare queste tappe (ad esempio forzando a camminare con l'ausilio delle mani del genitore o di altri strumenti) o ignorarle
...PROFONDO RISPETTO PER LA NATURA, intendendo la natura umana e l'ambiente naturale, irrinunciabile compagno dello sviluppo dell'uomo
...ATTENZIONE ALLA COMPONENTE FISICA, PRATICA, E A QUELLA PSICHICA, INTELLETTUALE E SPIRITUALE
...IMPORTANZA DELLO SVILUPPO DELL'AUTONOMIA, DEL SENSO DI AUTO-EFFICACIA E DELL'AUTOSTIMA, possibili in un ambiente che offra stimolazioni sensoriali, intellettuali e relazionali adeguate, in un clima di libertà e fiducia
...ANCORA FIDUCIA, ASSENZA DI (PRE)GIUDIZIO E LUOGHI COMUNI SULL'INFANZIA: il bambino "pigro", "svogliato", "capriccioso" è quasi sempre incompreso o limitato nell'espressione di sè
Sono solo pochi punti, sui quali però ci sarebbe moltissimo da riflettere. Il binario su cui io personalmente mi muovo e sempre quello, doppio, del genitore e dell'insegnante; scoprire l'universo Montessori (che va ben al di là di quella che per certi aspetti è diventata anche una moda snaturante, almeno nel mondo "baby") ha orientato in un certo modo le mie scelte da genitore e il mio modo di essere, così come, da docente, quello di intendere l'educazione e il mio compito, dando solidità ad alcune intuizioni e pratiche che già avevo messo in atto.
"Se i bambini fossero allevati in tutto il mondo secondo i suoi principi, la maggior parte degli psicoanalisti non avrebbe più niente da fare"
(Sigmund Freud a Maria Montessori)
Per saperne di più: https://www.bambinonaturale.it/montessori/
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